Imperium by Giusto Traina

Imperium by Giusto Traina

autore:Giusto Traina [Traina, Giusto]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788828212201
editore: © 2023 RCS MediaGroup S.p.A. / Solferino
pubblicato: 2024-02-25T23:00:00+00:00


II

Impero romano

e imperi contemporanei

Imperialismi antichi e moderni

La riflessione storica sulle origini e sulla natura dell’imperialismo romano è tuttora oggetto di dotte discussioni e, da Polibio in poi, rappresenta un tema fondamentale della scienza politica. Il modello dell’imperium di Roma fu spesso evocato per giustificare l’affermarsi degli imperi coloniali europei, che sorsero dall’Ottocento e furono smantellati solo intorno agli anni Sessanta del secolo scorso. Chi difendeva l’imperialismo delle grandi potenze europee si appellava proprio all’esempio dei romani, visti come i precursori delle moderne forme di governo imperiale.

Nel 1907, in una conferenza tenuta a Oxford, l’ex viceré delle Indie britanniche, Lord George Curzon, spiegò che Roma non si era limitata ad anticipare il sistema strategico delle frontiere moderne, ma aveva addirittura elaborato l’istituto giuridico internazionale del protettorato: «Un protettorato è il piano di un paese per estendere non la Frontiera amministrativa ma quella politica o strategica sulle regioni, dove il potere dominante, per qualche ragione, è incapace o riluttante a prenderne pieno possesso, e, sebbene non abbia pieni diritti alla sovranità e alla proprietà, ha un considerevole grado di controllo sulla politica e sulle relazioni internazionali dello Stato protetto. Ciò comporta l’obbligo di difendere quest’ultimo dall’attacco esterno, e assicurare la giusta accoglienza dei soggetti stranieri e delle loro proprietà al suo interno. In che misura ciò giustifichi l’interferenza nell’amministrazione interna dello Stato è una questione che non è soggetta a nessuna legge. L’Impero romano è il classico esempio di questa politica nel mondo antico, anche se in una forma piuttosto vaga. Nell’Impero Occidentale i cosiddetti protettorati non erano necessari perché il nemico da evitare era rappresentato dai barbari, tremendo non per la sua organizzazione, ma per i suoi numeri; e contro questo pericolo furono richieste barriere puramente militari da utilizzare in tutta la Bretagna, Gallia, Germania, o Africa. Ma nell’est, dove le ambizioni di Roma incontrarono per la prima volta una Potenza rivale, civilizzata e di ugual forza, vale a dire il regno partico o persiano, i pericoli di un contatto vero e proprio furono per lungo tempo ritardati da una barriera di Stati protettori, la cui maggior parte sotto il controllo politico di Roma e gli altri oscillanti da un’alleanza all’altra a seconda del grado di pressioni a cui venivano sottoposti».12

Secondo Lord Curzon, Roma avrebbe addirittura favorito la creazione di uno Stato cuscinetto, il regno d’Armenia, molti secoli prima del Trattato di Gandamak del 1879, uno degli effetti collaterali del «Grande Gioco» tra impero britannico e russo: quando l’Afghanistan (le cui origini risalgono al XVIII secolo), divenuto un protettorato britannico, acquisì un ruolo di buffer state, di Stato cuscinetto:

«Il più importante di tutti, in virtù della sua posizione geografica e qualità fisiche, vale a dire l’Armenia, ha avuto un percorso che nelle sue burrascose vicissitudini ha ricordato a molti scrittori la disastrosa esperienza del regno dell’Afghanistan, cuscinetto tra le potenze rivali della Gran Bretagna e Russia…».13



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